Qualche giorno fa il CEO di Stellantis, Carlos Tavares, si è lasciato andare a dichiarazioni di un certo peso:
Senza incentivi, la FIAT 500e non vende.
Con queste parole, Tavares ha voluto riversare tutta la colpa dell’insuccesso di FIAT nello Stato italiano che -secondo lui- non ha saputo applicare incentivi adeguati per convincere i cittadini ad acquistare le auto del proprio Paese. Ricordiamo infatti che al momento è previsto “un incentivo” da 3.000€ a 5.000€, considerati insufficienti, mentre quelli che partiranno a Marzo e che andranno da 6.000€ a 13.750€ sono visti di buon occhio tanto da rendere Tavares fiducioso per i prossimi mesi, convinto che le cose andranno meglio.
Negli ultimi 3 anni FIAT 500 ha registrato un calo di vendite del 55% in Italia e sebbene la versione elettrica rappresenti la terza auto più venduta nel nostro Paese (subito dopo la Model Y e la Model 3), il distacco da Tesla appare evidente.
Se la FIAT 500e non vende abbastanza è davvero colpa dello Stato?
Lo spunto di riflessione che vogliamo sollevare con questo articolo è il seguente: Se la FIAT 500e non vende abbastanza, è davvero colpa dello Stato come sostiene Stellantis oppure, magari, è l’automobile in sè che non attira?
L’Italia è il primo mercato in Europa per il segmento delle city car, ovvero le automobili compatte di dimensioni contenute, esattamente il settore in cui si propone la 500e. Le elettriche più vendute in Italia invece sono state la Tesla Model Y (12,9%), un suv, e la Tesla Model 3 (11,1%), una berlina di grandi dimensioni, che insieme danno un totale del 24% rispetto al 7,1% della Fiat.
Il fatto che le Tesla abbiano venduto così tanto in più rispetto ad una city car, quella che va per la maggiore nel Paese, è abbastanza indicativo.
Parte della colpa è sicuramente nel prezzo di listino FIAT, di ben 33.950€. La Citroen e-C3 costa intorno ai 23.000€, la Dacia Sping intorno ai 21.000€ mentre la Fiat 500e è stata presentata con un prezzo da suv compatto elettrico, non da utilitaria. Adesso FIAT sta cercando di rimediare ed attualmente l’automobile si trova in promozione a 26.450€ (non è solo Tesla che applica sconti) a cui vanno ancora scalati gli eco incentivi ma quello che Stellantis sembrerebbe non voler valutare è l’appeal dell’automobile, del marchio, dei servizi e della tecnologia inclusa nel prezzo, cose importantissime che vanno a creare una componente che potremmo definire “esperienza” che poi si traduce in quell’effetto WOW alla guida che le automobili FIAT non fanno più provare.
Se gli italiani stanno acquistando sempre più macchine straniere (e qui intendiamo qualsiasi marchio) piuttosto che FIAT qualche domanda bisognerebbe anche porsela piuttosto che puntare tutto sugli incentivi ed accusare lo Stato di non averne elargiti abbastanza nel 2023.
Lo stesso “errore” potremmo raccontarlo anche analizzando il marchio Lancia che ha recentemente presentato la nuova Ypsilon elettrica: l’auto è stata completamente rinnovata, ha un look aggressivo e davvero molto accattivante. Modernissima anche all’interno ma ha un prezzo di listino di 39.500€ che è praticamente l’equivalente di una Tesla. Sebbene l’utilitaria abbia delle potenzialità perchè è stata rinnovata davvero molto bene, resta pur sempre un’utilitaria e mettergli un prezzo da suv elettrico significa non volerle vendere perchè inevitabilmente si andrà a creare un paragone con Tesla che ovviamente la Ypsilon non può riuscire a sostenere.
Fermo restando che una Tesla resta comunque in una certa fascia di prezzo medio-alto e quindi continua a non essere un’automobile adatta a tutti ma se seguiamo il ragionamento del CEO di Stellantis, che lamenta incentivi scarsi nel 2023, ora che nel 2024 saranno molto più cospicui secondo voi le persone saranno attratte a comprare ancora più Tesla o più 500e?
Voi cosa ne pensate?
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