Secondo quanto riportato da Il Sole 24 ore, sta continuando il confronto su un possibile investimento produttivo di Tesla in Italia.
La notizia non è nuova, ne avevamo già parlato il 1 Marzo, ma oggi le informazioni sono un tantino diverse.
Secondo il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Stellantis non basta per l’Italia e bisogna affiancargli un altro produttore di auto. L’interlocuzione va avanti dalla scorsa estate con 3 cinesi: Byd, Great Wall Motors ed Chery Automobile ed un’americana: Tesla.
Come detto da Tavares, amministratore delegato di Stellantis, affiancarsi ad un produttore cinese comporta dei rischi geopolitici e di frammentazione del mercato senza reali aumenti di produzione. In questo caso infatti, le varie parti verrebbero ancora prodotte in Cina e l’Italia ricoprirebbe unicamente il compito dell’assemblaggio. Con Tesla invece le cose andrebbero diversamente perchè, secondo le voci, l’azienda americana andrebbe a produrre interamente i suoi camion elettrici in Italia, i Tesla Semi, con una necessità di manodopera significativamente maggiore.
Per il ministro Urso, la monoproduzione italiana resta un’anomalia in negativo. Confrontandoci con altri Paesi infatti, notiamo che la Germania ha ben 6 produttori nel territorio, più uno di furgoni, la Francia ne ha 4, la Spagna 7, la Repubblica Cena 3, l’Ungheria 4 che presto diventeranno 5 con Byd.
Il nostro punto di vista
Insomma la convivenza di almeno due costruttori sarebbe la scelta più intelligente e logica per la nostra economia e per salvaguardare quei posti di lavoro degli ex dipendenti FIAT che spesso vengono messi in discussione, tuttavia questo articolo del Sole 24 Ore a nostro avviso fa acqua da tutte le parti e lascia un pò il tempo che trova perchè nominare Tesla fa sempre bene ma poi in realtà di “sostanza” c’è ben poco, anche perchè Elon Musk in una recente visita alla Giga di Berlino ha dichiarato che il Tesla Semi per l’Europa verrà prodotto lì, in Germania.
Il semirimorchio dovrà anche essere riprogettato per adattarsi al mercato Europeo in quanto adesso risulta troppo grande e pesante oltre al fatto che utilizza batterie che vengono prodotte soltanto in America. Tesla dovrà trovare una quadra per poter utilizzare batterie disponibili direttamente sul territorio e questo cambierà completamente il veicolo rispetto a quello che conosciamo oggi.
Insomma, per quanto ci riguarda, se per la produzione di auto Tesla in Italia ci potevano essere poche probabilità, ora che è stato nominato il furgone pensiamo che le voci siano ancora meno fondate.
Il ministero delle Imprese avvierà gli incontri sul futuro degli stabilimenti produttivi di Stellantis il 2 Aprile. L’obiettivo è quello di riuscire a produrre complessivamente 1,3 milioni di veicoli in Italia di cui 1 milione proprio da Stellantis e gli altri 300.000 da un nuovo produttore.
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