Nuovi problemi per la GigaFactory tedesca di Tesla. Nella giornata di oggi infatti, la fabbrica è rimasta senza corrente a causa di un incendio scoppiato nelle vicinanze.
La produzione è stata interrotta ed è stato anche necessario evacuare lo stabilimento. Dai primi accertamenti da parte delle autorità locali sembra che l’incendio sia stato di natura dolosa.
Elon Musk ha parlato di un gesto “estremamente stupido”, definendo i sabotatori gli “ecoterroristi più stupidi della Terra”.
Il black-out costerà a Tesla perdite per centinaia di milioni di euro. Solo quest’oggi, mille veicoli non saranno ultimati. L’impianto che impiega circa 12.500 persone, è stato evacuato e la maggior parte dei dipendenti è stata mandata a casa. Le azioni di Tesla a Wall Street, a metà pomeriggio, hanno perso il 5%.
Il danno è a nove cifre, ovvero diverse centinaia di milioni, ha dichiarato André Thierig, direttore della gigafactory: “Nel corso dei prossimi giorni sarà più chiaro se potremo ricominciare la produzione all’inizio della prossima settimana”.
A riferire il fatto è la Bild secondo la quale alle 4:50 di questa mattina si è verificata una forte esplosione nella sottostazione di Steinfurt ed un traliccio ha preso fuoco. Alle 5:15 i vigili del fuoco si sono messi in azione per spegnere l’incendio nella zona di Goßen-Neu Zittau ma ad un certo punto si sono dovuti fermare perché accanto ad un trasformatore in fiamme è stata scoperta una tenda con un messaggio di avvertimento: “Ordigni sepolti qui”. Sono quindi stati chiamati gli artificieri e si è atteso il loro intervento.
Proprio per via del cartello, non è mai sembrato un semplice incidente. Nelle ore successive poi, sarebbe arrivata la rivendicazione dai “Vulkan“, un’organizzazione di estrema sinistra. “Nessuna pietà per Tesla”, recita il testo pubblicato sul sito web kontrapolis.info, descrivendo l’attacco come un regalo in occasione della Giornata internazionale della donna dell’8 marzo. “Tesla consuma terra, risorse, persone, lavoratori e in cambio sputa fuori 6.000 SUV, auto assassine e monster truck ogni settimana”. Gia nel 2021 sullo stesso sito erano comparse rivendicazioni contro la Tesla, definita come un simbolo del “eco-capitalismo” da abbattere.
Le indagini sono ancora in corso ma questa potrebbe essere l’ennesima protesta a causa della richiesta di Tesla di ampliare la Gigafactory di Berlino di ulteriori 100 ettari. Parte dell’iter per ricevere il via libera comprende anche la consultazione pubblica con i residenti di Grünheide la cui maggioranza non si è dichiarata favorevole ai lavori. Il risultato tuttavia non è vincolante, sarà sicuramente preso in considerazione ma non basterà per fermare effettivamente l’ampliamento e proprio in questo contesto troverebbero un movente gli “attacchi vandalici” come quello odierno. Più di recente, un gruppo di ambientalisti ha costruito un accampamento con tanto di case sugli alberi con l’obiettivo di impedire eventuali abbattimenti previsti dal progetto di espansione di Tesla.
Se la Germania non dovesse permettere a Tesla di ampliare la sua fabbrica, l’ipotesi di spostare parte della produzione in Italia, sfruttando i già esistenti stabilimenti FIAT, potrebbe diventare più concreta, portando dei benefici nel nostro Paese.
Vi lasciamo con un video che abbiamo caricato sul nostro canale YouTube (al quale vi preghiamo di iscrivervi) nel quale è possibile vedere la GigaFactory di Berlino in tutto il suo splendore, sia all’esterno che all’interno.
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