Dopo anni di accesso gratuito per sviluppatori di terze parti ed appassionati, Tesla oggi ha annunciato il prezzo per l’utilizzo delle sue API.
Nel 2023 Tesla ha introdotto un nuovo sistema di API, offrendolo in maniera gratuita per un periodo di tempo limitato ma dichiarando che successivamente sarebbe stato a pagamento.
Con le nuove API, per la prima volta gli sviluppatori hanno avuto accesso a tutta la documentazione ed al supporto ufficiale ma probabilmente nessuno si sarebbe aspettato un prezzo così alto.
Fleet API: Prezzo basato sull’utilizzo
Tesla sta implementando un modello di “prezzi a consumo” che addebita gli utenti in base all’utilizzo che ne fanno. Alcune funzionalità, come Streaming Signals e Commands, hanno un costo inferiore per incentivare gli sviluppatori ad ottimizzare i dati estratti dai veicoli. Al contrario, i dati ottenuti tramite REST API e la funzione di risveglio dei veicoli risultano decisamente più costosi.
Per esempio, monitorare lo stato di carica o la posizione di un veicolo ogni minuto durante un’ora di guida potrebbe costare circa $0,12 per ora di utilizzo. In un mese, considerando un utilizzo medio, si potrebbero spendere $10 per veicolo solo per queste semplici funzioni. Naturalmente i costi salgono ulteriormente per applicazioni più complesse o per flotte di veicoli.
Sconti per uso personale: una coperta troppo corta?
Tesla offrirà un bonus mensile di $10 per account e, secondo l’azienda, dovrebbero risultare sufficienti a coprire l’utilizzo personale. In realtà però sarà un importo sufficiente per streaming limitati, circa 200 comandi e 4 wake-up giornalieri. Tuttavia, per chi utilizza più veicoli o funzioni avanzate, questa somma risulterà insufficiente.
Ad esempio, un’applicazione casalinga come Home Assistant che gestisce un veicolo potrebbe accumulare i seguenti costi:
- Comandi: 800 richieste al mese (~$2).
- Wake-up: 200 risvegli al mese (~$4).
- Dati: 240 richieste al mese (~$4).
- Streaming Signals: 500 segnali ($1).
Con un solo veicolo, il bonus di $10 potrebbe effettivamente riuscire a coprire i costi o renderli abbastanza irrisori pari a 1-2$ al mese, ma con due veicoli da gestire o esigenze più particolari allora il costo dell’API diventerà paragonabile ai 10€ della Premium Connectivity di Tesla.
Impatto sugli sviluppatori di terze parti
Per app più grandi che supportano migliaia di utenti, i costi aumentano esponenzialmente. Con richieste più frequenti de una base di veicoli ampia, gli sviluppatori potrebbero trovarsi a pagare oltre $50 per veicolo al mese, spingendoli a rivedere i modelli di business o ad incrementare i prezzi per gli utenti finali.
Un altro problema riguarda i veicoli Tesla prodotti fino al 2020, come Model S e Model X, che non supportano il nuovo Streaming API. Questo li rende meno compatibili con i servizi di terze parti, costringendo gli sviluppatori a utilizzare le opzioni più costose delle API REST.
Poco tempo per adattarsi
Il passaggio al nuovo modello di prezzi sarà effettivo dal 1° gennaio 2025, lasciando poco margine per sviluppatori e utenti per adattarsi. Tesla non ha ancora annunciato eventuali incentivi o ulteriori sconti per semplificare questa transizione.
Se Tesla non renderà il sistema più flessibile e accessibile, anche gli utenti domestici potrebbero trovare troppo costoso continuare a utilizzare le API per automazioni o tracking personale. Molte applicazioni disponibili in App Store potrebbero presto sparire.
Approfondimento: Non sai cosa sono le API?
In breve: Le API di Tesla sono strumenti che permettono agli sviluppatori di comunicare con i veicoli per accedere a dati come posizione, stato della batteria o cronologia di ricarica, e per eseguire comandi come aprire il veicolo o avviare la ricarica. Servono per creare app o automazioni che migliorano l’esperienza d’uso dei veicoli, come il monitoraggio remoto o l’integrazione con sistemi di domotica.
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