Sono bastate soltanto 8 ore e 37 minuti per polverizzare 201 milioni di euro di fondi pubblici destinati alle auto elettriche. E’ un risultato impressionante, mai visto prima nella storia, nemmeno in Norvegia, il Paese più elettrico d’Europa.
Un miracolo italiano o c’è stato un grande imbroglio dietro questo risultato?
Non appena è stata appresa la notizia dei fondi terminati in pochissimo tempo sono subito stati sollevati dei dubbi parlando di anomalie o addirittura di irregolarità. Sono volate accuse tra addetti ai lavori e concessionarie che hanno accusato le società di noleggio di essersi organizzate per accaparrarsi quante più prenotazioni possibili.
Questi sospetti iniziavano ad assumere dimensioni sempre più importanti al punto da costringere il Mimit (Ministero del Made in Italy) ad indagare e a diffondere alcuni dati che illustrano come sono state ripartire le richieste degli incentivi sulla piattaforma.
I dettagli sugli incentivi
La piattaforma è stata attivata il 3 Giugno alle ore 10:00, iniziando sin da subito a raccogliere gli ordini per i nuovi incentivi.
Per ottenere il bonus, la concessionaria o il rivenditore autorizzato doveva collegarsi ad una specifica sezione del sito MISE ed inserire i riferimenti del contratto. Terminato questo passaggio preliminare in cui vengono inseriti soltanto una prima parte di dati, arriva un secondo passaggio confirmatorio da effettuare dopo l’arrivo del pagamento e dell’auto (entro 270 giorni dall’inserimento preliminare) affinchè il bonus non decada.
Il sospetto è che le aziende di noleggio si fossero organizzate per prendere quante più auto possibili, compilando il passaggio preliminare sempre con gli stessi dati (il nome dell’azienda è di fatto sempre lo stesso a differenza dei nomi e delle generalità dei clienti privati, fattore che avrebbe garantito loro una maggiore velocità di inserimento) per poi finalizzare l’acquisto con tutta la calma nei 270 giorni successivi a disposizione.
A raffreddare le polemiche ci ha pensato il Mimit che ha riportato un 62% delle prenotazioni da persone fisiche tramite concessionarie auto ed un restante 38% da persone giuridiche tra cui anche società di noleggio a lungo termine.
Questi numeri appaiono completamente conformi alle dinamiche del mercato, anzi, propendono addirittura più a favore dei privati. Guardando i primi 5 mesi del 2024 infatti, le auto elettriche vendute sono state 11.489 a privati ed 11.902 a società, comprese quelle di noleggio, praticamente un 50 e 50.
I casi potenzialmente anomali si attestano intorno al 5%, un dato fisiologico ed in linea rispetto al passato su cui il Mimit, conclusi i controlli, procederà dove opportuno con le dovute procedure di contestazione.
Bisogna quindi smorzare i dubbi su anomalie ed irregolarità ed ammettere quello che è stato difficile ammettere per lungo tempo: le auto elettriche piacciono. Sono vetture che hanno generalmente un costo più alto che di conseguenza può essere considerato proibitivo per molte persone, considerando lo stipendio dell’italiano medio, ma questo non vuol dire che non piacciano. Inoltre, il fatto di aver tardato così tanto per l’avvio del programma Incentivi, ha generato un’attesa senza precedenti senza considerare che il mercato delle auto si era praticamente fermato per 5 mesi quindi si è venuto a creare un gigantesco “effetto molla”. Con tutta questa tensione accumulata per così tanto tempo, non appena è stata lasciata la presa la molla è balzata fortissima ed è stata inarrestabile. Siamo così disabituati alle cose semplici che non riusciamo ad immaginarle nè tantomeno a prevederle e finiamo sempre con il doverci lamentare.
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